ALBERTI LEON BATTISTA

Leon Battista Alberti (1406 - 1472)

È una delle maggiori figure del Rinascimento: architetto, elaboratore della prospettiva matematica e teorico dell'arte. Figlio di un esiliato fiorentino, studia a Padova e a Bologna. A Bologna, con lo pseudonimo di Lepido compone una commedia in latino, Philodoxus (Amante della gloria), che per lungo tempo venne creduta un'originale opera latina antica.
Nel 1432 giunge a Roma come "abbreviatore apostolico" e qui esplode il suo interesse per la classicità: due anni dopo scrive la Descriptio Urbis Romae, primo studio sistematico per una ricostruzione della città romana. Partendo dall'arte dell'antichità elabora la teoria per cui la bellezza è armonia, esprimibile matematicamente, fra il tutto e le sue parti: nel "proporzionamento" degli edifici romani sta la base della progettazione architettonica. Questa visione armonica è presente in tutte le sue opere. Alberti è considerato col Brunelleschi il maggiore architetto del Rinascimento. Tra le sue realizzazioni ricordiamo il tempio malatestiano di Rimini (incompiuto) la facciata di Santa Maria Novella a Firenze, palazzo Ruccellai (Firenze) e le chiese di Sant'Andrea e di San Sebastiano (Mantova). Una parte importante della sua produzione letteraria consiste di trattati di architettura (il monumentale De re aedificatoria, 1452), di pittura (De pictura, 1435), di scultura (Della statua). Preziosa testimonianza della sua cultura e del suo impegno nel plasmare la società civile contemporanea sono i suoi scritti di carattere letterario e pedagogico, tra cui spiccano i quattro Libri della Famiglia, in lingua volgare (1433-1441). In questo trattato Alberti esplora pressoché tutti i cardini del vivere sociale: il matrimonio, la vita famigliare, l'educazione dei figli, la gestione economica della famiglia e quindi in generale la vita di relazione.
Leon Battista Alberti, infatti, pur scrivendo numerosi testi in latino, fu sempre un deciso sostenitore dell'uso della lingua volgare, che considerava più rispondente alle esigenze della nuova società che stava nascendo. Per questo motivo fu tra gli animatori del "Certame coronario", una gara di poesia indetta a Firenze nel 1441 per affermare l'importanza e il valore del volgare. Alberti vi partecipò con alcune Rime. Quasi tutte di argomento amoroso, sono composizioni originali nello stile e nella metrica, uno dei primi esempi in Italia di metrica 'barbara'. Da ricordare ancora la composizione nel 1450 del Momus (Momo), romanzo satirico in latino, dove tratta, con una certa amarezza, dei rapporti tra letteratura e potere politico; oltre agli Apologi in latino del 1437, sorta di breviario della sua filosofia di vita. Dopo aver lasciato la sua carica nel 1464, Alberti rimase a Roma fino alla sua morte, nel 1472.


links:
 - Vasari's life of Alberti
 - Alberti on Greatbuildings.com
 - An english biography
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