JACOPONE DA TODI

Jacopone da Todi (1236ca. 1306)
Jacopone de' Benedetti nacque a Todi intorno al 1236 da una famiglia nobile. Studiò diritto ed esercitò per vari anni la professione di notaio. Per vari anni condusse una vita libertina e licenziosa, poi, nel 1268, ci fu la conversione, dovuta alla morte improvvisa della moglie, causata dal crollo di un palco durante una festa. La donna indossava il cilicio che il marito la obbligava a portare.
Da quel momento Jacopone cambiò radicalmente la propria vita: distribuì tutto ciò che possedeva ai poveri e cominciò a vagabondare, sottoponendosi a durissime penitenze. Nel 1278 entrò nell'ordine francescano, come frate laico e si schierò con la corrente degli spirituali, che sostenevano una rigida applicazione della regola, opponendosi alla corrente dei conventuali, sostenitori di un'interpretazione più libera. Durante il pontificato di Celestino V gli spirituali ottennero il riconoscimento ufficiale, ma lo persero con l'avvento del papa Bonifacio VIII, che si oppose al nuovo ordine. Nel 1297 Jacopone firmò il manifesto che annullava l'abdicazione di Celestino V e che proclamava illegittima la nomina di Bonifacio VIII. Jacopone fu arrestato e mandato in prigione, dalla quale uscì solo nel 1303, dopo la morte di Bonifacio VIII. Morì nel 1306.
Jacopone da Todi si può considerare come uno dei massimi esponenti della poesia religiosa. Egli è alla ricerca continua di un'unione serena con Dio, ma non riesce a raggiungerla. Ha scritto numerose Laude, dove condanna l'attaccamento alle cose materiali e dove sostiene che la verità risiede nella fede. Una delle sue laude più famose è il Pianto della Madonna, uno degli esempi più alti della poesia religiosa.


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