OMERO

Omero (sec. VIII a.C.?)
Nome tradizionalmente assegnato al poeta epico greco presunto autore dell'Iliade e dell'Odissea, i due grandi poemi epici dell'antichità greca.
Nulla si sa della vita di Omero (per la tradizione più antica era un aedo cieco nativo di Chios, ma forse la sua cecità è solo leggendaria); già anticamente 7 città (Chio, Smirne, Atene, Argo, Salamina, Rodi, Colofone) pretendevano di essere la sua patria. É comunque molto dibattuta, fin dall'età ellenistica, la questione se si possa attribuire a lui la composizione dei due poemi. Alcuni elementi linguistici interni alle opere e certi dati storici consentono comunque di affermare con quasi assoluta certezza che l'Iliade e l'Odissea maturarono, nel IX secolo a.C., negli ambienti di cultura greca fiorenti sulla costa occidentale dell'Asia Minore: un'origine ionia, dunque (Chio, Smirne).
I due poemi sono composti in esametri dattilici e in dialetto ionico, il che testimonia una fase antica della lingua greca. Sebbene non sia possibile fare una netta distinzione stilistica fra le due opere, fin dall'antichità si è ipotizzato che fossero di autori diversi. L'Iliade descrive infatti le passioni istintive: l'ira, l'amore, l'amicizia, la pietà, il lutto; l'Odissea, riferendosi apparentemente a uno stadio più tardo della società greca, descrive invece il mondo delle istituzioni: la famiglia, la patria, le leggi, i doveri. A Omero si attribuiscono anche, per quanto con molta incertezza, i cosiddetti Inni omerici, brevi composizioni a celebrazione degli dei, stilisticamente affini ai due poemi. A uno Pseudo-Omero si fanno risalire una parodia dell'epica, intitolata Batracomiomachia, cioè Battaglia delle rane e dei topi, ed alcuni epigrammi.

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