LUIGI CARRER.
Per l'unica mia figlia Elena.
Tu ch'io vidi scherzar su' miei ginocchi
E crescer dolce di mie cure oggetto
Starne dovevi tu presso al mio letto,
Tu, cara figlia mia, chiudermi gli occhi.
Invece, ahi scambio reo! disegni sciocchi
In cui si perde il van nostro intelletto!
Fu' io che vidi sul tuo mesto aspetto
Della morte vicina i fieri tocchi.
A me convenne udir miseramente
che ti consunse in poco d'ora,
E sempre udr• sonarmi entro la mente.
Ora che mi resta? In vedova dimora
Andar chiedendo sconsolatamente:
E il mio d colmo; a che s'indugia ancora?
da Poesie.
VITTORIA AGANOOR POMPILJ.
TRASCRIZIONE ELETTRONICA - PER I NON VEDENTI - CURATA DA EZIO GALIANO.
Nacque a Padova nel 1855 e mor a Roma nel 1910. Di origine armena
da parte del padre, fece i suoi studi con due maestri d'eccezione, Giacomo Zanella ed Enrico Nencioni. Acquist• familiarit... con la poesla
francese traducendo De Musset e Baudelaire. Fu in rapporti con
Aleardi, Gnoli e Alla sua morte il marito, Guido Pompilj,
uomo politico, per il dolore si uccise. La prima raccolta di poesie, Leggenda etema (1900), cantava in tono elegiaco le vicende di un amore
infelice. Postumo usc il volume delle Poesie complete (1912), che comprendeva oltre la prima raccolta, Nuove liriche (1908) e Rime sparse,
nonch‚ alcune prose.
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