NICCOLO' TOMMASEO.
Fede.
Se, di dolor superbi inebriato
o d'amaro gioir, me stesso obblio,
negl'intimi del cor voce di Dio;
mi ferisce, e mi morde il mio peccato.
Pur m'è caro il rimorso. E, umiliato,
sento un soave di patir desio:
e le mie piaghe a' falli altrui più pio
mi fanno; e dico: anche ei di donna è nato.
E cerco il cielo, e dalla valle oscura
con mesto amor pien di speranza
Ie belle cime, ch'io perdei, misura.
Temo, Signor, di me: fido in te solo,
che alla raggiante tua libera stanza,
Dio de' pentiti, ci trarrai volo.
da Poesie.
...
|
|
|
|
|
|