Antiche sere di pace
di
Antonia Illiano
Testo messo on-line il 14 maggio 2001
su www.wordtheque.com
copyright: Antonia Illiano
Introduzione
Ritrovo nuove lettere antiche. Emergono e premono dentro di me, rubate dalle fasce delle corone dei miei defunti o dalle pagine di uomini amati che, attraverso acute riflessioni, hanno collaborato nella ricerca di verità, non sempre assolute, ma utili, valide per la crescita dell'umanità e per la sua evoluzione.
La pace m'ispira, efficace, silenziosa, modesta, subliminale. Stimola quella estrema serenità dell'anima che, alla morte ed al suo silenzio, rassomiglia tanto, ma rappresenta qualcosa di più.
È un bisogno, interno, fisico. Mi rende pronta a trasmettere, a comunicare.
Il sole
20.07.2000
Il sole sulle case del mare
Gioca miriadi di colori e scappa.
Si spoglia sull'acqua
Sorprende il gabbiano...
Si scioglie.
I morbidi voli diventano stormi, più ricchi, più gai,
si ascoltano magici tocchi di mani,
di cuori.
Si stringono amori.
E baciano labbra di bimbi che attendono,
riposano,
ignari.
Vivo
18.08.2000
Vivo con la mia solitudine spaccata.
Se pure mi hai offesa,
è perché non riesci a condividere il mio star sola, legata a te,
al Mondo, alla gente,
da un filo sottile...
Sospesa,
cogente,
illuminata.
Non riconosco
02.09.2000
Non riconosco questo dolore che mi sconvolge.
Non so di chi sia,
a chi appartenga... perché mi rattrista, mi frange.
Forse è il dolore del Mondo che mi tocca e mi spoglia delle mie difese.
Lacrime spuntano e non sono quelle della forza.
Mi spingo oltre, nella speranza,
che qualcosa cambi,
che io, che tu riusciamo...
nuove.
Invitiamo la Pace,
al nostro tavolo dell'Amore, stravolto dal niente che opprime, tiene, sferra.
Disperazione dell'ora stanca,
copre le luci... bianca,
come nebbia non lascia vedere.
Stanca.
Guerra
18....
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