GIULIO PETRONI
IO SONO STATO PARTIGIANO...
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I
Io sono stato partigiano e ho cantato bella ciao
La voce spavalda penetrava in vallate colme d'ombra
sfiorava le vette altere verso la terra di Francia.
Nel gelo di torrenti di ghiaccio, in anfratti protettivi
tra alberi spogli per sentieri infidi
bella ciao cantavo con inconsapevole audacia.
La vita fremeva e la morte occhieggiava, ogni fiore reciso
là dove per giorni e per notti uccidevo e venivo ucciso.
II
Io sono stato partigiano e ho cantato bella ciao
Un canto bizzarro carpito alle gole delle mondine
Bella ciao cantavano e le loro ombre oblique
si specchiavano nelle acque neghittose delle risaie
intrise di lacrime rabbiose e di umori femminili.
Ne abbiamo fatto un canto apocrifo di guerra
con fiducioso cinismo adattato umili e stenti versi
che camuffavano i nostri sentimenti perversi.
III
Io sono stato partigiano e ho cantato bella ciao
nel nome di Stalin e le bandiere rosse fiammeggiavano.
La mia sprovveduta giovinezza intrappolata nel laccio dell'inganno.
Fame di idee avevamo e di un sole che splendesse sul futuro.
Che importa se fosse il nome di Stalin e le bandiere rosse
a darci la forza per sconfiggere il mostro.
Non si trattava, a ben guardare, che di insensate sottigliezze
di fronte a quel nemico, alle sue sconce nefandezze.
IV
Io sono stato partigiano e ho cantato bella ciao
ma un altro era il canto delle nostre brigate
più aspro e solenne, dalle cadenze caucasiche
soffia il vento fischia la bufera scarpe rotte
veniva da lontano, da una terra ignota
da una patria che non era la nostra patria
da città devastate, da steppe sconfinate e brulle
immensi spazi di spighe rinsecchite, da boschi di betulle
V
Io sono stato partigiano e ho cantato bella ciao
Lottavo contro un invasore crudele, ...
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