Giuseppe D'Aniello
ALFREDINO
Manciata di stelle
nel profondo vortice dell'oblio gettata
che nelle viscere della terra sibilando scendi,
in una grotta silenziosa e buia fermandoti;
sulla roccia si abbarbica un geco
e al rumore attonito sta
ad aspettare che qualcosa avvenga.
ma dopo il tonfo assordante della caduta
c'è il silenzio.
Pizzico di giovinezza
nel profondo vortice dell'oblio roteante,
urlante scivoli in un pozzo stretto e lungo
nelle profonde viscere della terra
in una strettoia che ti avvolge
fermandoti di botto;
un geco sulla roccia abbarbicato
che a guardare attonito sta
e ti tiene compagnia
assieme alle tenebre e al silenzio.
frammento di verde smeraldo
cadente roteando nel mar della vita
screziato, luminoso e chiaro
a sprazzi brillante di raggi luminosi
in vortice sempre più scuro
ti posi sulla sabbia morta
che ti sommerge soffice;
un pesce-luna che ti sta a guardare
ad un amico pensando
e poi che guizza.
Lucenti, scaglie di pesce
che stanno ad insecchire al sole delle tenebre,
sulla calda sabbia,
nel fango.
...
|
|
|
|
|
|