Il baratro
C'è un baratro dentro te,
mi hai detto e tra le righe
mi hai chiesto di riempirlo.
Chi mai potrebbe capire
cosa ha scavato questo buco.
Ti prego non parlarmi
di professori sorridenti
e di signore realizzate.
Ti prego non cercare
in questa voragine
una cronologia di eventi
non spiegarla
frugando nella mia infanzia
e sparpagliando sul letto
le foto dei miei genitori.
È la tragedia dei non amati,
qualcuno ha detto dei bambini trascurati,
cosa si dice
di una donna non amata,
senza alcun trauma che la giustifichi,
senza handicap apparenti
che la farebbero sedere
nei primi posti ai concerti,
nelle sedute riservate
lateralmente negli autobus.
Per inspiegabili motivi,
sono mancati ad annaffiarmi
sguardi ammirati e baci teneri,
carezze e parole confortanti,
il mio giardino interno si è seccato,
lasciando al posto suo una fossa.
Forse sono troppo viva,
troppo presente e contraddittoria,
perché qualcuno tenti di inventarmi,
perché qualcuno possa fermarmi
e inginocchiarsi ad adorarmi.
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