SABA UMBERTO
Umberto Saba (Trieste 9.3.1883 - Gorizia 25.8.1957)
Umberto Saba (pseud. di U. Pòli). Poeta. Nacque a Trieste quando ancora faceva parte dell'Impero austro-ungarico, ed ebbe un'infanzia malinconica: la madre, ebrea, era stata abbandonata dal marito prima della nascita del figlio, e questi, in polemica col padre sempre assente, mutò in seguito il cognome paterno in "Saba", che in ebraico significa "pane".
Interrotti gli studi ginnasiali, frequentò per breve tempo l'Accademia di Commercio e Nautica, poi lavorò per una ditta commerciale; fu mozzo sulle navi mercantili, volontario nel 1907 a Salerno, tra i fanti dell'esercito italiano.
Pubblicò i primi versi a sue spese, nel 1903. Sposatosi con l'amatissima Lina, da cui avrà un'unica figlia, visse appartato e a lungo incompreso dalla critica, gestendo dal primo dopoguerra una libreria antiquaria a Trieste. Figura isolata nel panorama letterario italiano, risentì dell'influsso della cultura ebraica, cui si affiancarono gli echi del romanticismo tedesco, della psicoanalisi viennese e della poesia dialettale veneta. Nel 1921 pubblicò il primo Canzoniere, in cui raccolse quasi tutte le poesie da lui composte fino a quel momento.
Seguirono altre raccolte: nel 1924 Autobiografia, nel 1934 Parole.
Negli anni delle persecuzioni razziali fu costretto prima a lasciare l'Italia, poi a vivere a Roma e a Firenze, nascosto presso amici. Nel dopoguerra pubblicò altre edizioni del Canzoniere, progressivamente arricchite della sua nuova produzione poetica. L'originalità della sua poesia si gioca tra anacronistiche forme auliche e ampie aperture alla colloquialità e al popolaresco; alla sua principale raccolta egli dedicò personalmente un commento in terza persona (Storia e cronistoria del Canzoniere, 1947). Tra le sue opere in prosa ricordiamo: Scorciatoie e raccontini (1946); Ricordi-Racconti (1956); Ernesto (1953, incompiuto). Saggi: Quello che resta da fare ai poeti (1912).
Umberto Saba (pseud. di U. Pòli). Poeta. Nacque a Trieste quando ancora faceva parte dell'Impero austro-ungarico, ed ebbe un'infanzia malinconica: la madre, ebrea, era stata abbandonata dal marito prima della nascita del figlio, e questi, in polemica col padre sempre assente, mutò in seguito il cognome paterno in "Saba", che in ebraico significa "pane".
Interrotti gli studi ginnasiali, frequentò per breve tempo l'Accademia di Commercio e Nautica, poi lavorò per una ditta commerciale; fu mozzo sulle navi mercantili, volontario nel 1907 a Salerno, tra i fanti dell'esercito italiano.
Pubblicò i primi versi a sue spese, nel 1903. Sposatosi con l'amatissima Lina, da cui avrà un'unica figlia, visse appartato e a lungo incompreso dalla critica, gestendo dal primo dopoguerra una libreria antiquaria a Trieste. Figura isolata nel panorama letterario italiano, risentì dell'influsso della cultura ebraica, cui si affiancarono gli echi del romanticismo tedesco, della psicoanalisi viennese e della poesia dialettale veneta. Nel 1921 pubblicò il primo Canzoniere, in cui raccolse quasi tutte le poesie da lui composte fino a quel momento.
Seguirono altre raccolte: nel 1924 Autobiografia, nel 1934 Parole.
Negli anni delle persecuzioni razziali fu costretto prima a lasciare l'Italia, poi a vivere a Roma e a Firenze, nascosto presso amici. Nel dopoguerra pubblicò altre edizioni del Canzoniere, progressivamente arricchite della sua nuova produzione poetica. L'originalità della sua poesia si gioca tra anacronistiche forme auliche e ampie aperture alla colloquialità e al popolaresco; alla sua principale raccolta egli dedicò personalmente un commento in terza persona (Storia e cronistoria del Canzoniere, 1947). Tra le sue opere in prosa ricordiamo: Scorciatoie e raccontini (1946); Ricordi-Racconti (1956); Ernesto (1953, incompiuto). Saggi: Quello che resta da fare ai poeti (1912).
links: - Umberto Saba in portoghese (trad. di Jorge de Sena) - Umberto Saba in olandese |
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