OLINDO GUERRINI.
[Che Carnvel...]
(versione dal dialetto all'italiano).
In quel Carnevale del gran freddo, una di quelle sere con la neve, con il fango e con la
bora, l'avvocato, che dormiva in un solaio, fu visto andare a casa, ma non venne più fuori.
Passata la settimana grassa i calzolai che lavoravano di fronte, ebbero paura, entrarono da
una finestra senza i telai e lo trovarono nel suo letto, che era una stuoia. Era morto come
un cane, era gelato, che aveva impegnato i lenzuoli prima delle feste, morto nel buio, senza
una coperta e abbandonato! Il poveraccio! A cercarlo con la lanterna era l'unico legale che
fosse onesto ed è morto di fame! Requiem aeternam. (Versione di G. Quondamatteo)]
OLINDO GUERRINI.
TRASCRIZIONE ELETTRONICA - PER I NON VEDENTI - CURATA DA EZIO GALIANO.
Dies.
Il sole brucia implacabile, uguale,
le stoppie gialle del pian vaporoso,
I'azzurra volta del ciel luminoso
riflette in terra la fiamma estivale.
Non move foglia. La vita animale
langue in un grave sopor neghittoso:
turba la pace al meriggio affannoso
solo un modesto frinir di cicale.
Sull'erba verde, nel bosco frondoso,
fresco ti ho fatto di fiori un guanciale
e tu vi adagi le membra al riposo.
Dormi discinta nell'ombra ospitale
ed io contemplo con bramoso
l'onda del petto che scende e che sale.
da Poesie.
OLINDO GUERRINI.
TRASCRIZIONE ELETTRONICA - PER I NON VEDENTI - CURATA DA EZIO GALIANO.
Il guado.
Fiume che scendi giù dal Bolognese,
fiume dall'acqua cristallina e cheta,
o caro fiumicel del mio paese,
tu sol mi hai fatto diventar poeta:
tra i floridi giuncheti e la cortese
delle tue fresche rive ombra segreta,
tra la verdura tua serrata e folta
ho conosciuto amor la prima volta.
Sovra la sabbia d'or della tua sponda
con un fruscìo gentil l'acqua fuggiva,
e là dov'è più ...
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