Cristiana Anguilano
Il baule
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Non mi piace l'odore di questa soffitta. Mi maledico perché ho portato il raccoglitore delle bollette quassù. La luce del giorno entra dalla finestrella che si affaccia sui tetti. Mi soffermo ad osservare dei passerotti che si ristorano con l'acqua piovana raccolta nelle grondaie. L'umidità della pioggia penetra nelle mie ossa.
Le cose accumulate in questa soffitta sono tante e in disordine. La mia ricerca sarà lunga e faticosa. Sposto scatoloni e cianfrusaglie di ogni genere. Ogni tanto mi torna in mente qualche ricordo. Accarezzo un peluche, l'orsetto Lele. Mi è stato accanto in molti momenti tristi, perché l'ho abbandonato qui ? È impolverato ed il suo pelo si è stinto. Poggio Lele accanto alla porta; lo farò tornare profumato e morbido e lo terrò accanto al mio letto.
La soffitta ha cambiato aspetto: quasi tutto ciò che contiene è al centro della stanza, tranne due cassettiere ed un baule. Il raccoglitore delle bollette è caduto dietro il baule. Paggio una mano sul baule e con l'altra afferro il raccoglitore. Dal baule ho l'impressione di una scossa. Non so che fare... Lo apro. Contiene tanti fogli sparsi, scritti fitti; un'agenda, una candela, delle videocassette e delle musicassette, uno smalto, della biancheria intima, un pacchetto di sigarette, alcuni libri, un'immagine di delfini, alcune dispense che trattano di informatica, il disegno di una mela.
Prendo la candela, ne sento il profumo e l'accendo. La fiamma è tremolante e il mio cuore batte forte. Ho abbandonato questo baule quassù cercando di nasconderlo per dimenticarlo. Sono a disagio: il ricordo scatena curiosità, nostalgia e tristezza.
Raccolgo i mie delfini. Ricordo ancora lo stupore e la sorpresa quando mi furono inviati.
Accendo una sigaretta. Non fumo da tanto tempo e tossisco ...
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