Enrico Pietrangeli
Ad I.G.
Con te, sorella,
che vorrei per amante,
condivido vita per operosa,
medio vasta azienda nazionale:
fu l'ultimo rasserenante segno
di un'oziosa e decaduta
inerte, divina negligenza
ed il sangue non ebbe
più che pallida carne
nella noia irredenta
dove deponiamo le uova
di nostra quotidiana assenza.
Verbo che tace disincarnato
in ostili, prigioniere emozioni!
Inseguo, brucio e rivivo
nel numero ventisette,
sopra rigido e inflessibile
cartellino segna orario
e di lì, affannosamente, spio
quanti strani movimenti,
delle miopi larve
disperse nel labirinto.
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