GIOVANNA MULAS
L'ODORE DEL MIO SEMPRE
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Porti l'odore del mio sempre
e il rumore di risacca,
giù, tra riva e scoglio,
nè campi immensi i fiori sono lidi peli bianchi
di passato grevi, ove rifugiano la bocca mia,
e gli occhi pieni.
Mi sei di sangue, e
Di stesso sangue fatto, Tu,
che componi, affondi la carne prima,
alle alture del cervello
lassù dove, del cuore, avviso solo fremito costante,
sicuro e unico
fedele.
Ed empirai di latte, spada mia, la coppa ardente.
Oh, so, capezzoli ginestra i muri prepotenti ai quali
romperai ogn'indugio,
le dita rami
d'oceanico seme, giù,
oltre il buio dolce
dove non c'è stagione
ma primavera,
sempre,
germoglia.
Lassù dove nient'altro, io, voglio avvisare.
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