Alessandra Zarfati
Tratti di Penna
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Una piccola introduzione:
Questi "Tratti di pena" non vogliono peccare di superbia o presunzione ma sono delle semplici trascrizioni di sentimenti ed emozioni non provati direttamente ma immaginati.
Si tratta di una trilogia di poesie legate al tema della seconda guerra mondiale vista da occhi umani e non da eroi di battaglia.
Parlo di partigiani, ebrei deportati il 16 ottobre 1943 a Roma e do la mia immagine della Signora Guerra.
Vorrei solo raccomandare di leggere le poesie con molta attenzione alle pause metriche.
Tratti di Penna
Raccolta di Poesie
1945
Uomini resistenti quelli
Della alta montagna.
Lui, con mascherati morelli
Di guerra, matrigna
Lotta, con i freddi cestelli
Sopporta.
Nero l'elmetto sui Martelli
Le rughe disegna
Con i tragici acquerelli
Che non toglie spugna.
Umili e gloriosi i fardelli
Che ancora lo segnano
E per i caduti fratelli
Memoria disegna
L'illustre bandiera di quelli
Che ancora sogna.
Se oggi deboli ribelli
La Storia vi bagna
Solo, era invece per quelli
Ferina Compagna;
Si ricordino i bambinelli
Di quella Romagna
Che non dai dolci tintinelli
Fu mai pugnata.
La guerra allo specchio
Trucchi di ricche signore
Mascherano
Una guerra che ha
Di sangue
Il rossetto
E di terra bruciata
L'ombretto.
Colpi di ciglia
Spazzano morti
Per miglia
E un sorriso smagliante
(con malizia fatale)
fa dell'uomo
un militante
che va sul fronte
a salutar
la Signora Guerra
che età non ha.
16 ottobre
Stella gialla
Sul petto ricamata
Contro mente contorta
Che li esorta
A rendersi schiavi
Di un'arida cultura
Che ancora oggi fa paura.
Ingenuità disarmante
Che ha messo
Contro il muro
Le spalle di coloro
Che dietro un filo
Urlano in coro:
"Ebreo è il mio nome
E lavoro per il padrone
Che vuole distruggere
Di un ...
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