József Attila
Mia madre
(Anyám, - 1931)
traduzione di: Ágnes Preszler
* * *
Una domenica verso sera
ha preso con due mani la tazza,
sorrise e stava là, seduta
nel crepuscolo, tranquilla.
Dai signori portava a casa
in un pentolino la nostra cena;
siamo andati a letto, e pensai
che loro mangiano assai.
Era mia madre, piccola, morì presto,
perché le lavandaie muoiono presto,
i loro piedi tremano dalla fatica,
e la stiratura fa male alla testa.
Per montagna e nuvole
c'è il bucato e il vapore,
e per cambiare aria
puoi salire in soffitta!
Si ferma mentre stira,
la sua esile figura
venne infranta dal Capitale,
pensateci proletari!
Si è incurvata dal lavare,
non sapevo che fosse giovane;
nei sogni portava grembiule pulito
e la salutò il postino.
...
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