TONINO GUERRA
Un goccio d'acqua
Tutte le volte che da Pennabilli
vado a Santarcangelo in corriera,
dopo Pietracuta c'è una stazione
abbandonata da cinquant'anni
senza più le rotaie davanti
dove passava il treno a scartamento ridotto
che veniva su da Rimini con il puzzo del pesce
e poi tornava con l'odore della muffa dei formaggi.
Anche mio padre andava su e giù per la montagna
prima col cavallo e dopo col camion
che saltava lungo la strada piena di buche;
però se nevicava allora prendeva il trenino
e da casa nostra Friz gli correva incontro.
Ma piu di tutto dalla corriera guardavo il gabinotto
vicino alla stazione coperto da una vite americana
dove i viaggiatori si fermavano a fare un goccio d'acqua.
Raccontano che un pomeriggio è sceso un uomo
nero come carbone e ha domandato al capostazione
un secondo di tempo che aveva bisogno di far qualcosa là dentro.
Poi si è saputo che era il poeta Pound
che era stato a Santa Maria d'Antico
una mattina intera nella chiesa a guardare
la statua di Luca della Robbia, da solo.
[tratta da: Tonino Guerra, L'albero dell'acqua, Libri Scheiwiller, Milano, 1992 (A cura di Luca Cesari).]
...
|
|
|
|
|
|