Giorgia Soresina
3. Zingaro
Oh, Jul dolce zingaro dagli occhi blu...
quanti ricordi in quella Jugoslavia
distrutta ora dalle bombe...
Chissà ora dove sei,
chissà se ancora ci sei...
Tu che mi prendevi per mano ogni sera
per portarmi su quella spiaggia a vedere
le barche pronte a gettare le loro reti...
Tu che parlavi a malapena l’italiano,
tu che mi guardavi intensamente
con quegli occhi blu
che risaltavano nel tuo viso scuro
e con quei capelli neri...
Ricordo l’ultimo giorno,
prima ch’io partissi mi hai preso ancora
per l’ultima volta la mano
e senza dirmi nulla
mi hai portato nel tuo campo,
tra la tua gente...
Gente che mi osservava con stupore,
gente che mi ha onorata e rispettata
come se fossi una di loro...
Tu zingaro dagli occhi blu
che mi hai insegnato cos’è la libertà,
che mi hai fatto camminare a piedi scalzi,
che mi hai insegnato ad amare
il mistero del mare di notte,
che il giorno della mia partenza
mi hai detto solo
"Ciao, ci vediamo l’estate prossima..."
Jul,
zingaro slavo,
da quell’estate un po’ zingara
lo sono rimasta anch’io e dopo tanti anni
non riesco a dimenticare quell’estate
in cui ho capito cosa vuol dire
vivere da zingaro!
...
|
|
|
|
|
|