Non un lamento...
Giorgio Bonacini
Pubblicazione: inedita
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Non un lamento né un verbo di più
Oltre i limiti chiari e spietati
Un grado di calore mi riveste, anche buttandomi nel fiume, anche stringendomi alle foglie un’attenzione senza peso mi ricopre, lascia a terra un sotterfugio di terrore, la misura di un controllo che respinge nell’usanza di una notte l’immediata conoscenza delle cose
Ma tu lascia che la luce si diffonda e buchi e strappi in alto imprecisata e rapida, la linea che descrivi come l’orbita di un dubbio o una memoria è un volto che discende inalterato sui ricordi, li nasconde tra la curva delle labbra e li raccoglie
Fuori la stagione si prepara, i fuochi che divampano ci scrutano in un rito lapidario, un sentimento di calore e legni storti, una tortuosa ondulazione che ci avvolge e insospettisce, e assume il tono di un sorriso inaccettabile, una sabbia che scompare.
Ma un divario di ragione ci costringe a ricondurre la dolcezza a una paura inconcludente, a farne un uso non formale e a mitigare la misura quando il ritmo si addormenta e parlo a vanvera per conto della lingua e delle cose
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