Pietro Barbera
Mothia
Il mulino si specchia
nel liquido sale,
agita le pale nel vento
di caldi colori.
Cerca avidamente
le sue brezze marine,
nelle folate la sua forza,
ad ogni giro uno stritolio
di legni arsi dal tempo.
Solo e maestoso
alimenta le sue saline,
salta l'acqua in rivoli stretti,
rinfresca i bianchi cristalli.
Tra le canne un airone,
apre le ali e si libra
nel cielo azzurro,
sul mare dall'alba rosato.
La storia si palpa
nell'aria, all'orizzonte,
come un miraggio
si eleva nel caldo estivo.
L'isola apre i tesori,
si ode il vociare di gente
lontana nel tempo.
Si rivoltano in mente
i fantasmi di guerrieri,
di primogeniti
e i loro strazi nel tophet.
Salpano le navi cariche
del nostro patrimonio genetico,
remano braccia possenti,
muovono la storia dell?umanità
spinta dal vento,
che rigonfia le vele.
Gli amuleti sparsi
giacciono nella terra e nel mare,
come le marmoree bellezze
di giovani vite.
Ci danno certezze del
caduco vivere.
Nel verde rigoglioso
di tamerici salate,
nei pini robusti,
si incarnano gli eroi
delle glorie puniche.
In un attimo sento
scorrere in me i globuli rossi?
Una miscela di popoli:
portano anche l?istinto
delle genti cartaginesi.
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