L'orma
di Benito Ciarlo
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Non mi conforta il pianto,
né la condanna
pronunciata in fretta
da due righe mal scritte
riesce a raggelarmi.
Ti scruto respirare,
disperando.
Dormi non per stanchezza
e rughe nuove mi dicono che sogni.
L'orma che di te resta
io la vorrei per sempre
per tornar feto, ch'avido si nutre
degli ultimi brandelli di placenta.
È quasi tempo dice quel sapiente
ed io che parlo tanto
ho perso le parole
questa notte.
Hai bisogno di quiete.
Nessuno, madre, ha la pietà dei sogni.
(23/01/2003)
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