Yllah
[Opera Decima, 1974]
Scavo nel granito con le unghie
alla ricerca di chi
un milione di anni fa
morendo gridò d'amarmi.
Cerco la polvere delle sue ossa
imprigionata nella montagna.
Non ha nome
la fanciulla granitica
più non ha colore,
eppure l'universo
palpita ancora della sua forza,
ed io riesco a percepirla
come una voce lontana.
È dolcissima
ma nega ogni speranza.
Solo dolore emana:
espiazione senza colpa.
Ed è irresistibile
il suo invito a soffrire.
[Premio IGNAZIO DI NAPOLI
Faggiano 1999]
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