Claudio Bosco
IL TUO CORPO
Tu sai
come gli spazi del tuo viso
al mio naturalmente si adattino,
a volte come il gheriglio al guscio,
altre come l'onda alla chiglia trepida.
Io so
come sugli occhi tuoi
chiudentisi a culla,
le guance a rincalzo,
i miei zigomi stanchi
tenerissime,
finalmente,
riposino a sera.
Fossi stato il divino Artefice,
diversa non avrei disegnata
parte alcuna:
plasmata per me,
come marmo polito,
la spalla, le braccia,
i tuoi fianchi, il tuo grembo…
Ne indovino il segreto?
Il tuo corpo di sposa,
di madre,
è vivente armonia del tuo sorriso.
...
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