MARIA TERESA SANTALUCIA SCIBONA
FATICA DI VIVERE
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Le stinte pareti che memorizzano
ricordi a chi narreranno
la mia storia di miserie?
Questo mio vivere in penombra,
in punta di piedi per smaltire
il dolore che uncina le carni.
Nello specchio freddo e crudele
scorgo l’immagine stremata
di una me stessa che non conosco:
la calma vigile dei sentimenti
una controllata indifferenza
molto simile alla morte.
Solo tu poesia
figlia della mente
scrolli la solitudine
e mi riporti ove le fresie
stordivano i grilli di promesse
e il piviere dorato
dispiegava il suo canto.
Allora la gioventù smaniosa
e dispersiva nutriva attese
infinite. Il desiderio di libertà
invadeva il sangue caldo, ribelle
e nelle vene fermentava la vita.
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