MARIA TERESA SANTALUCIA SCIBONA
REGALO DI NATALE AGLI AMICI
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Nel breve transito
che giorno dopo giorno sfuma
sono pietra scartata dal Costruttore.
Un punteruolo d'ansia
sovente mi perfora il petto.
Della mia detenzione
non mi lamento, leggo molto.
Scrivo e aspetto, aspetto
come il cane paziente.
Mi accontento di poco:
una gruccia gentile
al mio tardivo affetto,
al mio cuore di rondine
dai brividi di piuma.
Oltre l’abete intirizzito
col suo smerlo di brina
altre risorse non ho,
se non il gioco
irridente delle parole
e una speranza recidiva.
Eppure basta
che tu venga a trovarmi
e un diadema di sole
ravviva il deludente vuoto.
Il mio modesto dono
è soltanto un sorriso
venato di calore.
Tu, per favore, fai buon viso...
Natale 1989.
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