FEBBRAIO
Coronato di rovi e di pruina
ecco il Febbraio.
Buone madri, cui desta alla mattina
la pioggia che vien giù rapida e fina,
e il canto del rovaio,
badate al fanciullin di quando in quando,
se mai la coltre allontanò sognando.
Triste si fa la vita al cantoniere
ed al soldato
per gli spaldi perduto e le brughiere;
incertamente le sembianze nere
sotto il ciel sconsolato
osserva il viaggiator dallo sportello,
e si chiude più e più nel suo mantello.
Bimbi, dei frutti dell'autunno amato
memori ancora,
e dell'ultimo grappolo dorato,
sapete? è adesso che ai campi curvato
il contadino esplora
la vite, il gelso, ed il pruneto e il pero
su cui cova la neve il gran mistero.
È questo il mese in cui più molce i cuori
l'idea fatale.
L'augello ai nidi e l'uom pensa agli amori...
è così dolce un crin che il crin ti sfiori
sullo stesso guanciale...
e per le gronde il miccio esulta e grida,
e par che ai freddi letticciuoli irrida.
Esser due nel tiepor, due giovinezze fantastichiamo -!
due, l'un per l'altra, due conscie bellezze,
che più cogli occhi che colle carezze
si van dicendo "io t'amo!",
cullati dalla calma e dall'oblio...
Chi non m'intende non intende Iddio.
Quanti veglian solinghi! e, mentre i balli
del carnevale
sdrusciscono fanciulle e guanti gialli,
cercan la fonte degli eterni falli
di quest'età mortale
e rugiada di mistici conforti
in voi, poemi dei poveri morti!
Beato l'uom che in queste si ricetta
sante demenze!
Esausta all'alba la sua lucernetta
tremola e impallidisce, la stanzetta
s'empie di trasparenze,
di visioni e di memorie pie
al suon delle lontane avemarie.
Altri di bianche nudità, di note,
di profumi briaco,
pallido il core e ...
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