Maria Teresa Santalucia Scibona
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da "L'amore imperfetto"
Ed. HELICON 2003
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PENA D'AMORE
Lei più non dispera
per l'amore gracile, denutrito
che fievole si spegne
alla luce tardiva della sera.
Indicibile afflato
di piacere e terrore
sicurezza e magia.
Tavola imbandita al lume di candela
profumata elegante, molto fiera
per la torta al formaggio cordon-bleu
per il biondo parquet tirato a cera.
Come tenere a freno
l'infido tarlo della gelosia?
La morbosa, passione?
Educata da sempre alla menzogna
si perpetua, l'ingannevole gioco
dei ricatti affettivi,
la pulsante routine
di violenza e piacere.
Con sguardi neri di sdegno
simulare un gaio sorriso.
S'increspa amabilmente
la bocca sensuale
succo vermiglio che si nega
dietro il torpore ambiguo
di un languido sbadiglio.
Glissare ilare
sulle vaghe bugie
sui metodi arroganti.
Tentare l'ultima carta
attirando la sua scarsa attenzione.
Lacrime fìtte strinano
il dolce ovale
si squassa il petto turgido
di sorda ribellione.
Invano ella si strazia,
lei non era fatale.
Forse lo irritava
la muta devozione?
I suoi slanci impetuosi?
L'accettazione ingenua
di perdono e grazia?
La commedia è finita.
Ora si sente libera
di solcare altri lidi
d'inventarsi una vita.
Ora più non dispera
per l'amore svanito
nella tardiva sera.
...
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