M.Teresa Santalucia Scibona
JERUSALEM
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Dal volume: "I giorni del desiderio"
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“ Vivere si potrebbe solo che non
ti lasciano campare”.
(Motto yddish)
Sull’arido lembo di terra,
ambito scacchiere d’ intrighi bizantini
piangono con disperata gravità
le donne di Sion.
Sciamano alla “città vecchia”
turisti imbottiti di dollari
fra il ciarpame accatastato dei bazar
e il piancito consunto del Santo Sepolcro.
Nel fulvo tramonto che arrossa
le nude colline di Moab
si sperde lo stridulo richiamo
del venditore di focacce al sesamo.
Il rabbino cantilenando
recita salmi e vagheggia
un segno di speranza
per la sua terra smembrata.
Jerusalem patria dell’anima,
forziere di manoscritti miniati,
teca dorata di reliquie millenarie
scivola nel letargo occidentale
il grido sfocato dei tuoi figli uccisi.
Siena,1984
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