IN MORTE DI UN BIMBO
Ancor vederti sembrami
le braccia dimenare
come una giovin rondine
che tenti di volare,
povero bimbo, piccolo
cadaverin sepolto!
Quel tuo vergine volto
dimmi a chi ride adesso?
Sul tuo recente tumulo
poc'anzi ancor sostai;
inutilmente i pallidi
giacinti interrogai...
Seppellivano un vecchio,
o bimbo, a te vicino:
un grido del becchino
mi rapì le visioni.
Perché nascesti?... dissero
alla povera madre
che a sé chiamato avevati
dei cherubini il padre;
ma le materne lagrime
non prevedeva Iddio?
Oh lo spietato oblìo
che domina nel cielo!
Nel cielo?... Arpìa, silenzio!
Ci può la madre udire:
la fede ell'ha, diciamole
che lo vedrà redire
pura animuccia silfide
color di paradiso,
a baciarla sul viso,
a baciarla sul core!...
Oh gli orrendi spettacoli
del nostro cimitero!
Un muricciuolo squallido,
un campo grasso e nero,
ed una danza assidua
di tibie innominate,
e smorfie, e ghigni, e occhiate
di teschi al sol risorti!...
Le croci, pinte ad olio,
o sculte in marmo e in oro,
son là, delle famiglie
miserrimo decoro,
alla neve, alla pioggia,
meste, tarlate, mute...
dell'eterna salute
ove, ove trovi un segno?
Bambino, l'ineffabile
tuo visino d'amore
giace fra questi ruderi,
circondato d'orrore;
e forse il vecchio scheletro
che ieri han seppellito
già rotolò stecchito
sul tuo piccolo capo.
Deh, quel giorno che, fracida
la tua crocetta nera,
si smarriran cercandoti
il pianto e la preghiera,
bimbo, se tu se' un angelo
scendi alla madre accanto
e lo spirito affranto
come una spiga invola.
...
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